“Mamma, ho cambiato numero”, la truffa WhatsApp che ruba soldi ai parenti

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“Mamma, ho cambiato numero”, la truffa WhatsApp che ruba soldi ai parenti

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Pubblicato da Angelo Domeneghini in Truffe · 30 Settembre 2023
Tags: #WhatsApp#truffa#phishing
“Mamma, ho cambiato numero”, la truffa WhatsApp che ruba soldi ai parenti



E’ ancora attivamente diffusa la truffa che circola via WhatsApp, con la  quale ci si finge parente della vittima in emergenza e gli si fa  perdere i soldi del proprio conto corrente, con il convincimento  nell’ effettuare operazioni bancarie a favore del criminale, mascherato  proprio dietro il nuovo numero telefonico del parente.

        
«Ciao papà, questo è il mio nuovo numero di telefono.
Lo potresti salvare e mandarmi un messaggio sul Whatsapp quando lo hai  letto!»



L'arrivo di un messaggio del genere non può che far nascere dubbi: cosa mai sarà successo?
In questo caso, i genitori erano ad Asti e il figlio alla Giornata  Mondiale della Gioventù a Lisbona, in Portogallo. Mezzo milione di  giovani stipati in una città lontana giorni di viaggio.
«Magari ha perso  il cellulare e ne ha comprato un altro» pensa il padre ad alta voce.
«Si, ma con quali soldi?» risponde pragmaticamente la madre.

Nel mentre il cellulare del figlio chiamato al numero vecchio squilla ma nessuno risponde.
«Che si fa?» si domandano i due.
«Magari è successo qualcosa – dice la  mamma - prova a chiamare il numero nuovo».

Un attimo prima di  riattaccare una voce conosciuta risponde: «Ciao, che succede?». Cori,  urla, schiamazzi e grida divertite di giovani fanno da cornice alla voce  del figlio.
«Hai cambiato il cellulare?». «No, assolutamente!». «Tutto  bene?». «Si, ora vi lascio che dobbiamo andare». Risate sullo sfondo a  Lisbona e sollievo a Asti.

 «Hanno fatto bene a non rispondere a  quel messaggio – spiegano dalla polizia Postale – potrebbe essere stato  un tentativo di phishing: l'estate è il periodo in cui si  moltiplicano».



Il «phishing» è una truffa telematica in cui i malviventi  cercano di carpire i dati sensibili degli utenti per poi usarli.

«La  risposta al messaggio avrebbe fornito ai malviventi i dati di cui  necessitano – spiegano dalla Postale – magari con tentativi di carpire  poi somme di denaro con messaggi creati a arte o provare a "craccare" i nostri dispositivi informatici: non bisogna mai rispondere a questi messaggi e sempre segnalare alle autorità, senza vergognarsi».
Non  è un caso isolato.
Altri genitori hanno ricevuto messaggi simili, ma  sembra che al momento nessuno abbia risposto e la truffa sia morta sul  nascere.
«Non bisogna vergognarsi, nessuna vittima di truffa è sciocca –  chiarisce il questore di Asti, Marina Di Donato – sono  persone che hanno a che fare con professionisti che sanno gestire modi e  tempi per perpetrare l'inganno». Nel mirino tutti quanti.
«Le truffe  non colpiscono gli anziani – dice Di Donato – colpiscono le persone».  Possono caderci tutti. L’età non conta. «Nessuno si deve sentire  colpevole o sminuito – sottolinea il questore – gli unici colpevoli sono  i truffatori che giocano cinicamente con i sentimenti delle persone».




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